Comunicati

Vittoria: la proposta #M5S sul #whistleblowing è diventata Legge!

Vittoria: la proposta #M5S sul #whistleblowing è diventata Legge! Finalmente sarà possibile contrastare la corruzione proteggendo i cittadini onesti che la denunciano.
Chi denuncia fenomeni illeciti non potrà più essere soggetto a misure ritorsive come sanzioni, licenziamenti o demansionamenti. Viene sancita la segretezza dell’identità dell’autore e garantita l’applicazione del secreto d’ufficio.
Vengono inoltre previste multe salatissime per ogni tentativo di ritorsione e in caso di ostacoli alle segnalazioni. Gli eventuali atti discriminatori saranno comunque nulli, con il diritto di reintegro e di risarcimento.
Dopo 4 anni di duro lavoro, grazie al M5S ora c’è un’arma in più per combattere la piaga della corruzione e affermare la legalità.

di MoVimento 5 Stelle

Ci abbiamo creduto dal 2013, quando appena entrati in Parlamento, abbiamo presentato la nostra proposta di legge a prima firma e promossa da Francesca Businarolo. Non ci siamo mai arresi nonostante le difficoltà e alla fine, insieme, abbiamo vinto: oggi viene approvata, con il voto definitivo alla Camera, la nostra legge sul whistleblowing, una legge anticorruzione che permetterà ai testimoni di illeciti gravi, di segnalare i casi a cui assistono sul posto di lavoro, pubblico e privato, protetti dal rischio di subire ritorsioni o addirittura perdere il proprio posto di lavoro.

Non senza qualche difficoltà, alla fine ce l’abbiamo fatta.

Questa legge è una pietra miliare in Italia nella lotta alla corruzione: dopo 4 anni di battaglie, e grazie a continue pressioni e al sostegno della società civile – su tutti, di Transparency International e Riparte il futuro – viene prevista una tutela per quei cittadini che decidono di segnalare illeciti o fatti di corruzione: sono i whistleblower (dall’inglese, letteralmente i “soffiatori di fischietto”), cioè tutti quei lavoratori che nella loro attività si imbattono in una possibile frode, un illecito o un altro serio rischio che possa danneggiare clienti, colleghi, azionisti, il pubblico o la stessa reputazione dell’impresa. Naturalmente la legge da oggi si applica tanto ai dipendenti delle aziende pubbliche, quanto a quelli delle aziende private.

Le persone coraggiose e oneste non sono mai mancate, ma non di rado sono state sottoposte, per aver fatto il loro dovere, a mobbing, se non addirittura licenziate. La legge del Movimento 5 Stelle mette nero su bianco il divieto di sottoporre a sanzioni, demansionare, licenziare, trasferire o sottoporre i segnalatori di illeciti a misure organizzative che abbiano un effetto negativo sulle condizioni di lavoro.

Chi dovesse essere licenziato per aver segnalato un atto di corruzione deve essere reintegrato nel posto di lavoro da parte del giudice, avere un risarcimento del danno che ha subito e il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dalla data di licenziamento a quella del suo reintegro.

Non solo!

Se l’Autorità Anticorruzione (Anac) accerta che il dipendente ha subito misure discriminatorie, abbiamo previsto una sanzione a carico del responsabile fino a 30.000 euro, oltre gli altri profili di responsabilità. Se le procedure non sono conformi o mancano del tutto, nella gestione delle segnalazioni, ci sarà una sanzione fino a 50.000 euro. Infine, nel caso in cui non siano state svolte verifica e analisi delle segnalazioni, è stato introdotto un nuovo illecito: l’ANAC applica la sanzione da 10.000 a 50.000 euro a carico del responsabile che deve controllare le segnalazioni.

Questa è una normativa che mette l’Italia al passo con i Paesi più civili, che adempie alla convenzione Onu del 2003 contro la corruzione e che finalmente dà un’arma ai comuni cittadini contro quella che è una pratica tanto silenziosa quanto diffusa nella nostra società: la corruzione.

Scopri quanto hai pagato in più di TARI

di Giuseppe L’Abbate, portavoce MoVimento 5 Stelle alla Camera

Ad ottobre 2016 ho presentato una interrogazione parlamentare per sollevare il problema dell’errato calcolo della “quota variabile” della Tari, la tassa sui rifiuti. La Tari, infatti, si compone di due quote: una fissa, in funzione dei metri quadri degli immobili, e una variabile che dovrebbe cambiare in funzione del quantitativo reale di rifiuti prodotto ma che, in mancanza di strumentazioni adeguate, i Comuni calcolano in rapporto ai componenti dell’utenza.

Quel che è accaduto è che, per quanto concerne le pertinenze (ovvero i garage, i box, le cantine, le mansarde, le soffitte, etc..), tanti Comuni hanno inserito nel conteggio anche la quota variabile per ognuna di esse: quindi una famiglia composta da 4 persone diveniva magicamente di 5 se possedeva un box, di 6 se deteneva anche una cantina, di 7 se vi era anche una soffitta nella propria utenza domestica. Basta un esempio, preso da una bolletta di un contribuente a far comprendere la portata dei possibili rimborsi: circa 70 euro l’anno pagati ingiustamente dal 2014, in pratica quasi 300 euro totali! Un errore sollevato anche da Il Sole 24 ORE ma che ha avuto un chiarimento solamente dopo la risposta alla mia interrogazione data dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta.

Per verificare se nel tuo Comune la Tari è stata calcolata in maniera errata ti basterà, pertanto, prendere una bolletta della tassa rifiuti e controllare se oltre all’utenza “domestica” principale sono presenti altre voci “domestica – accessorio” e se è presente il valore “tariffa variabile”. Qualunque cifra riportata è, dunque, ILLEGITTIMA.

Per fare ricorso, sarà sufficiente protocollare o inviare per raccomandata a/r, al Comune che ti ha richiesto il pagamento in eccesso in questi anni, un modulo con la copia delle bollette pagate ingiustamente. Trascorsi 90 giorni, se non si è ottenuta risposta o se è stato esplicitato un diniego, puoi fare ricorso alla Commissione tributaria locale.

Qui trovi il MODULO FAC-SIMILE da presentare al tuo Comune. Se non ci riesci, inviami la tua bolletta in privato e ti risponderò appena possibile!

Intanto, per trovare tutti i materiali e fare i dovuti approfondimenti leggi qui:
Per la Tari i cittadini pagano più del dovuto
Il Governo boccia i Comuni sul calcolo della Tari
L’errato calcolo della Tari
Scopri quanto hai pagato in più di Tari

Sopralluogo nelle scuole di Scordia

 

Sopralluogo Scuole Scordia

Sopralluogo Scuole Scordia

Oggi, 10 ottobre 2017, sono stata a fare un “giro” presso la scuola Salvo Basso plesso di Ponticello, insieme ad altri attivisti. La Dirigente e la Vicaria ci hanno dato alcune indicazioni sulle problematiche generali dell’immobile che abbiamo poi constatato personalmente facendo un sopralluogo. Attendiamo planimetrie (da parte degli uffici comunali) per redarre una relazione più dettagliata sia per questo che per gli altri edifici comunali che andremo a vedere.
Nei prossimi giorni saremo in via Simeto, via Bologna e via Libertà.


Vi aggiorneremo, come sempre!


Maria Contarino Portavoce in Consiglio Comunale.

P.s. io non sono contraria alla potatura o all’abbattimento degli alberi che siano un pericolo per persone e/o cose, ma chiedo che vengano fatte le comunicazioni agli uffici preposti: chi dice il contrario vuole solo screditare.

Sopralluogo immobili di proprietà comunale.

AUTORIZZAZIONE OTTENUTA!
Abbiamo ritirato l’autorizzazione alla visita e ai sopralluoghi degli immobili di proprietà comunale. Adesso non mi spetta che contattare i responsabili (dirigenti, dipendenti) dei vari settori per prendere appuntamento. Vi aggiornerò presto. Si ringrazia l’amministrazione.

Autorizzazione sopralluogo

Autorizzazione sopralluogo

Maria Contarino Portavoce M5S Scordia

[AGGIORNAMENTI] Impignorabilità prima casa in consiglio comunale

Com’è finita? Ricordate la richiesta fatta dal M5S Scordia protocollata al n. 258 il 9 gennaio 2015 presso il Comune di Scordia che aveva ad oggetto la “Proposta di Mozione/deliberazione, rivolta agli Organi di Governo del Comune di Scordia, affinché intraprendano tutte le azioni di pressione di propria competenza dirette agli Organi di Governo Nazionale e ai mezzi di comunicazione volte alla sensibilizzazione in ordine alle problematiche inerenti l’espropriazione della prima casa, in cui versano molti cittadini residenti nel territorio comunale”, indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio, alla Giunta e ai Consiglieri e alle Consigliere?

[COMUNICATI] La prima casa è sacra!


Ebbene la nostra richiesta è stata inserita al punto 5 dell’ODG del consiglio comunale che si terrà giovedì 22 gennaio 2015 ore 18,00, grazie alla mozione, che recepisce la nostra richiesta, presentata da alcuni consiglieri comunali con protocollo n. 587 del 16.01.2015. Siamo contenti di dare il nostro contributo anche se attraverso chi, con sensibilità, porta le nostre istanze dentro le istituzioni. Noi manteniamo le promesse. Ci occuperemo sempre dei diritti della cittadinanza. Nessuno deve rimanere indietro. Vi aggiorneremo. Alla prossima.
MoVimento 5 Stelle Scordia

consiglio comunale Scordia

[COMUNICATI] La prima casa è sacra!

COMUNICATO M5S SCORDIA EMERGENZA PRIMA CASA
LA PRIMA CASA E’ SACRA: facile a dirsi ma, nei fatti, il Governo Renzi risulta ASSENTE.

Con la sentenza resa nella causa C-34/13, la Terza Sezione della Corte di Giustizia UE si è pronunciata, il 10 settembre 2014, sull’interpretazione delle direttive 93/13/CEE, affermando l’impignorabilità della prima casa anche nei confronti dei privati, vale a dire che se un soggetto ha debiti nei confronti dello stato o di banche queste non possono pignorare la sua abitazione principale esteso anche ai beni mobili e immobili strumentali all’esercizio d’impresa!
I portavoce del MoVimento 5 Stelle Sicilia all’ARS (Assemblea Regionale Siciliana) hanno proposto un disegno legge per recepire il principio giurisprudenziale della corte di Giustizia della Unione Europea, sopra indicato, e in data 23 Ottobre 2014 l’ARS approva una “Legge Voto” sull’impignorabilità della prima casa e dei beni mobili e immobili necessari all’attività d’impresa. “La palla passa al Governo essendo materia di Competenza nazionale.
Ad oggi nessuna traccia! Nonostante la Crisi aggravi sempre più i piccoli commercianti, lo stato resta impassibile, una legge sulla impignorabilità della prima casa potrebbe servire ad evitare molti suicidi, per tale motivo è partito un appello dal gruppo regionale del M5S rivolta a tutti i Sindaci (che teoricamente sono più vicini alle problematiche dei loro cittadini) affinchè si mobilitano ad inviare una mozione/delibera per incalzare il governo nazionale ad approvare tale legge. In data 09/01/2015 abbiamo depositato la richiesta di mozione, certi che sarà accolta (almeno si spera) da qualche consigliere e approvata quanto prima dal nostro consiglio.

Sotto eccovi la richiesta protocollata il 9 Gennaio 2015
Prima casa sacra movimento 5 stelle scordia